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SAPPE-CONFSAL: esiti incontro con capo DAP e vertici dell’amministrazione

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Nella giornata di ieri, mercoledì 31 luglio, si è tenuto al DAP l’incontro fissato dal Capo del DAP, Giovanni Russo, “per un confronto su tematiche riguardanti il personale di Polizia Penitenziaria e i relativi interventi in sedete territoriale e centrale”. Alla riunione hanno presenziato anche il Vice Capo, di Domenico, i Direttori generali Parisi, Cirielli e Bianco, il Vicedirettore Generale del Personale, Zaccariello, nonché altri dirigenti e funzionari del DAP.

La parte pubblica ha evidenziato il percorso fatto in relazione alle assunzioni nei vari ruoli, alla progettualità degli interventi posti in essere dal DAP per cercare di dare il massimo sostegno alle donne e agli uomini del Corpo che, ogni giorno, svolgono servizio, con grande professionalità e senso del dovere, nelle incandescenti (e non solo per le bollenti temperature metereologiche…) Sezioni detentive per adulti e minori.

Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha subito evidenziato che l’incontro programmato avrebbe dovuto tenersi già qualche mese fa ed ha, anzi, rilanciato, auspicando l’istituzione di ‘tavolo tecnico permanentemente di crisi’ sulla situazione. E si è visto costretto a ‘sconfessare’ l’Amministrazione sugli interventi adottati perché, ancoea una volta, alla teoria si scontra la pratica. Ed ha citato il caso della mancanza dei dispositivi di sicurezza individuale sui posti di servizio di molti penitenziari, spesso teatro di gravi episodi con incendi appiccati dai detenuti e fumo pericoloso e letale che invade

corridoi e Sezioni, tanto che molte colleghe e colleghi si devono riparare bocca e naso con fazzoletti personali non essendo appunto disponibili i DPI: e quando lo sono e non sono chiusi in armeria (!), spesso il personale non li sa usare.

“Ditemi, per favore, cosa devono fare i colleghi di fronte ad una cella con dentro i detenuti ed un incendio appiccato e le maschere in armeria: intervengono e salvano le persone o aspettano di avere di DPI?”, ha chiesto provocatoriamente Capece. Ma il SAPPE ha denunciato che, rispetto alle rassicurazioni sul vestiario, ci sono allievi Agenti ed Agenti (ed anche il personale già in servizio) senza uniformi, senza giacche a vento, senza polo ed altro vestiario.

Capece ha rivendicato la diffusa impunità delle carceri: “servono interventi concreti per ricondurre la vita intramurale entro i margini di una vita civile, rispettosa delle regole e degli altri, depotenziando i fattori di stress lavoro-correlato che affliggono quotidianamente”, perché la crescita esponenziale degli eventi critici contro la Polizia Penitenziaria sono anche le conseguenze di una politica penitenziaria esageratamente permissiva che non ha mai voluto punire, sotto il profilo disciplinare e/o penale, i detenuti violenti, lasciando diffondere un generale senso di impunità che ha innescato pericolosi effetti emulativi. Ed ha citato il caso di carceri nelle quali detenuti protagonisti di aggressioni e rivolte sono rimasti lì dov’erano, senza alcun allontanamento come invece previsto proprio dalle note del DAP.

Il leader nazionale del SAPPE non ha perso l’occasione per dire “mille volte grazie” ai poliziotti penitenziari in servizio nei penitenziari della Nazione, ai nostri poco conosciuti eroi del quotidiano, per quello che fanno ogni giorno nelle carceri italiane a rappresentare lo Stato con professionalità, abnegazione, umanità per garantire ordine e sicurezza.

Ha quindi ricordato anche il tema del benessere organizzativo ed ha citato il tema dei suicidi nel Corpo, una piaga rispetto alla quale il DAP deve fare di più in termini di prevenzione. “Mettiamo al centro del sistema la donna e l’uomo con l’uniforme del Corpo”, ha concluso Capece, che ha chiesto infine al DAP di dare adeguati stimoli professionali agli appartenenti al Corpo ed ha chi entro adesso nella Polizia Penitenziaria: “Vi deve fare seriamente riflettere che più di trecento vincitori di concorso da Agente non siano più voluti partire per il Corso ed altre decine, una volta terminato il Corso di formazione e raggiunta la

sede, scelgono di congedarsi dopo pochi mesi!”.

Roma, 1 agosto 2024

Segreteria Generale
SAPPE-CONFSAL

                                                          

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