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Poste: Confsal, no a ulteriore vendita ai privati
“La Confsal Comunicazione è nettamente contraria ad ulteriore collocazione in borsa di quote societarie gestite dello Stato”. E’ quanto dichiara il segretario generale Raffaele Gallotta. “Con la vendita delle azioni del Mef – prosegue – lo Stato perderebbe di fatto la proprietà della più grande azienda di servizi del paese, poiché non è possibile mantenere il controllo della stessa, con le residue quote detenute da Cassa Depositi e Prestiti”.
“Da quasi due decenni Poste Italiane produce utili ingenti, che sfiorano i due miliardi di euro per l’anno 2023, utili distribuiti prevalentemente agli azionisti e di cui lo Stato ne beneficia in larga parte. A fronte di 2/3 miliardi da incassare a breve, il Governo regala ai privati un’Azienda che è il fiore all’occhiello dell’economia italiana ed i cospicui dividendi degli anni a venire”, continua.
“Già in passato abbiamo contrastato con successo il tentativo di altri governi a fare cassa con la svendita di una azienda strategica per il paese, che assicura servizi essenziali ai cittadini anche nei luoghi più remoti e sostiene gli sforzi finanziari delle Imprese. Le notizie di questi giorni, apparse ripetutamente sui media, ci mettono in allarme e ci obbligano a sensibilizzare i 120 mila dipendenti e le loro famiglie circa i rischi, anche dei livelli occupazionali, che potrebbero nascere se una grande infrastruttura come Poste finisse in mano ai privati. Saremo vigili sull’argomento e incisiva sarà la nostra azione per la difesa di Poste Italiane” dichiarano all’unisono Gallotta e il Segretario Generale Confsal, Angelo Raffaele Margiotta.
(Set/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
10-Nov-2023 19:14