COMUNICATO STAMPA
Roma, 23 giugno – Si è appena concluso l’incontro al Mise del Tavolo Automotive, alla presenza del Ministro MISE, Giancarlo Giorgetti, del Viceministro MISE, Gilberto Pichetto Fratin e del Ministro del lavoro, Andrea Orlando, che ha visto la partecipazione del segretario generale Fismic Confsal e vicesegretario generale Confsal, Roberto Di Maulo, in rappresentanza anche della Confsal, e del vicesegretario generale Fismic Confsal, Sara Rinaudo.
L’incontro ha fatto emergere l’intenzione, a nome del Ministro Giorgetti, e del Viceministro Mise Pichetto, di accompagnare la filiera, impiegando le risorse nel modo più efficace possibile, anche con la produzione di un DPCM nel più breve tempo possibile.
“Serve una politica industriale che abbia neutralità tecnologica e sostenibilità ambientale”, è la convinzione del Viceministro Mise Pichetto, che, insieme alle Parti, concorda nella necessità di attuare una transizione più consapevole e responsabile rispetto alla situazione generale odierna che è costantemente in evoluzione.
“Dalla presentazione del piano UE “Fit for 55”, le grandi case stanno facendo a gara a chi produce più veicoli elettrici. Da questo ambizioso progetto, vi è un grande mondo che rischia di rimanere fuori e rischiano di rimanere fuori anche i consumatori. Occorrono non politiche allarmistiche, ma politiche industriali. – dichiara il vicesegretario generale Confsal e segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo – Crediamo che occorra una mappatura realistica degli impatti su tutto il settore automotive, compresi meccanici e distributori, e che vi sia l’esigenza di creare iniziative di riconversione industriale, anche gestendo le risorse provenienti dal Pnrr e dai fondi europei, superando la rigidità del divieto agli aiuti di stato imposto dall’Europa. Serve necessariamente attivare subito subito il programma GOL e le politiche attive sul lavoro, partendo dall’indotto automobilistico e da quegli stabilimenti caratterizzati da chiara obsolescenza.”
“Non possiamo attendere oltre, devono nascere incentivi strutturali inversamente proporzionali al reddito e collegati direttamente alla rottamazione, altrimenti il rischio è che i consumatori tengano il vecchio veicolo e continuino a circolare emettendo di conseguenza, passando gli anni, maggiori emissioni. Il reale rischio è che invece di fare qualcosa che aiuti l’ambiente, si faccia qualcosa che peggiori la situazione, salvo che non si arrivi al divieto di circolazione. Tutto quello di cui si sta discutendo fino ad ora in termini di emendamento è pura demagogia e un semplice palliativo, non realmente efficace senza credere nelle proposte fornite e senza affidarsi realmente ai mezzi di cui si dispone.”, conclude il vicesegretario generale Confsal e segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo.