“Non possiamo accettare le dichiarazioni del ministro Brunetta, così come non accogliamo, da qualsiasi parte, il discredito nei confronti dei lavoratori che, con spirito di abnegazione e ricorrendo a mezzi propri, hanno sopperito alla carenza di amministrazione nella fase d’emergenza pandemica“. Lo dice all’Adnkronos il segretario generale della Confsal Angelo Raffaele Margiotta commentando le dichiarazioni di ieri del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che ieri aveva sottolineato la necessità di smettere di ‘far finta di lavorare con lo smart working’.
“Ritengo che le parole del ministro – prosegue Margiotta – abbiano tradito il suo pensiero, anche perché le parti sindacali insieme con i responsabili della Pa hanno recentemente concordato delle linee guida al fine di valorizzare e normare il lavoro agile in modo più efficace e sicuro. Come fautori dell’innovazione digitale, – spiega il segretario di Confsal, – dovremmo avere maggiore consapevolezza dei benefici delle attività di lavoro e studio svolte a distanza“.
“La modalità Smart Working, infatti, non è una comodità che si concede ai dipendenti – ribadisce Margiotta – se non altro riduce la perdita di tempo sui posti di lavoro e l’aggravio dei trasporti pubblici“. Per il leader della Confsal “occorre l’obbligo di richiamare il ministro Brunetta al rispetto di quanto pattuito con le parti sociali per realizzare coerentemente l’innovazione e gli altri obiettivi del piano di ripresa del Governo“. Margiotta, per quanto riguarda la dad nelle scuole spiega infine: “troviamo giusto il principio di privilegiare la didattica in presenza senza che si creino disparità e discriminazioni tra studenti che, a causa di una campagna di vaccinazione condotta in ritardo, si ritrovano loro malgrado con grandi margini di difficoltà durante la fase di apprendimento“.