Carburanti, tavolo al Mise l’11 gennaio
Il Sottosegretario di Stato On. Alessia Morani ha convocato il tavolo di filiera, in modalità videoconferenza, per il giorno 11 gennaio.
A seguito di un’espressa volontà di disponibilità da parte dell’On. Morani nei confronti di ANGAC nel mese di dicembre, si auspicava finalmente un’apertura a un modello nuovo e innovativo di interlocuzione e contrattazione pluralistica, non più demandata ai soli rappresentanti storici della categoria ma anche ad altri soggetti anch’essi muniti di rappresentanza e rappresentatività.
Desta quindi perplessità la nostra mancata convocazione al tavolo. Così si nega ingiustamente l’opportunità di apportare un contributo di idee e spunti di ragionamento utili alla tutela della categoria e dei lavoratori.
Il Sottosegretario Morani ha una grande e importante occasione ossia quella di dare voce e ascolto istituzionale a tutta la categoria non cedendo alla discriminazione interlocutoria con i soliti noti.
Il sindacato nel nostro Paese è fatto di pluralismo. La richiesta di partecipazione dell’ANGAC, quale consociata CONFSAL, al tavolo di filiera ha come presupposto che la stessa debba essere considerata parimenti rappresentativa in ragione della sua appartenenza alla CONFSAL, confederazione dall’indiscutibile e acclarato peso e ruolo rappresentativo al pari di altre confederazioni nazionali.
Chiediamo al governo che si possa avviare al più presto una discussione che tenga considerazione di tutte le parti coinvolte affinché la voce di tutti i lavoratori che rappresentiamo sia ascoltata e affinché si possa trovare una soluzione comune alle problematiche importanti che deve affrontare la categoria.
Ancora una volta viene calpestata la democrazia ed il pluralismo ,come può cambiare e crescere la società italiana se non si da voce ha chi ne ha diritto ma sopratutto si nega a tanti giovani che rappresentano innovazione e cambiamento di poter crescere ed inserimento nel mondo del lavoro .purtroppo si assiste ancora una volta il forte attaccamento alle poltrone nonostante la necessità di innovazione assistiamo e costretti a mangiare la solita minestra riscaldata perché poteri forti hanno deciso e prendono decisioni anche per chi la pensa diversamente siamo una nazione libera quindi ognuno di noi ha diritto di manifestare il proprio pensiero e non obbligato il pensiero altrui