Nel pomeriggio di ieri, giovedì 4 giugno, la Confsal, rappresentata dal Vice Segretario Generale Lucia Massa (nonché Segretario Nazionale dello Snals) ha partecipato a un importante incontro con il Premier Conte per discutere in merito alla riapertura “in sicurezza” delle Scuole a Settembre. La Confsal si è espressa anche attraverso la federazione rappresentativa del settore Scuola, rappresentata dal Segretario Generale Elvira Serafini.
Erano presenti la Ministra Azzolina, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile i rappresentanti delle Regioni e degli Enti Locali, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Coordinatore del CTS e i Coordinatori dei Forum nazionali delle associazioni studentesche, dei genitori, degli istituiti dipendenti dall’autorità ecclesiastica e della Federazione italiana per il superamento dell’handicap.
La Confsal ha espresso innanzitutto la grande preoccupazione per il ritardo con cui si sta programmando la riapertura in sicurezza delle istituzioni scolastiche a settembre: “Una preoccupazione” – ha detto iL Vice Segretario Massa al Premier Conte – “che, in questo momento così difficile, avvertiamo fortemente per la sicurezza, la salute e il futuro in generale delle nostre giovani generazioni”.
Nel raccordare poi le problematiche scolastiche con le questioni più generali, Massa ha prospettato a Conte e tutti i presenti un quadro di proposte della Confsal, articolate nei seguenti tre punti:
- la salvaguardia, come garanzia, della funzione educativa e interventi urgenti sull’infrastruttura scolastica. L’azione educativa e quella insegnativa richiedono la “presenza” e, poiché oggi non sappiamo con certezza quali saranno a settembre le esigenze di ordine sanitario, dobbiamo cautelarci e quindi considerare come prioritario e indispensabile un Piano straordinario di edilizia scolastica per l’ampliamento delle strutture adibite al servizio educativo, incentivato, come mission culturale, anche da finanziamento di privati. Al riguardo Massa ha fatto rilevare a Conte che, purtroppo, proprio l’aspetto delle infrastrutture è assente nel Documento Tecnico Scientifico del Dipartimento della Protezione Civile, in quanto contempla solo l’aspetto organizzativo e quello gestionale della riapertura delle scuole. “E’ chiaro” – ha ribadito il Vice Segretario – “che se dovessimo su questo fronte farci trovare impreparati da una malaugurata ripresa in ascesa della curva epidemiologica, un nuovo lock-down comporterebbe, questa volta, una vera e propria crisi educativa”.
- la predisposizione di un Protocollo Integrato Sicurezza e Anti-Contagio da Covid 19 specifico per il Settore Scuola: Massa ha fatto presente al Premier Conte che il il Dipartimento Salute e Sicurezza della Confsal sta già lavorando alla stesura di un Protocollo Integrato per il Settore Scuola, che rappresenta la nuova frontiera nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro, in quanto coniuga i principi e le regole della sicurezza con i principi e le regole anti-contagio da rischio Covid 19, così come sono contemplati dalle più accreditate fonti giuridiche, tecniche e scientifico-sanitarie, europee e internazionali. La Confsal si è resa disponibile a illustrare tale Protocollo in un apposito tavolo istituzionale.
- apertura immediata di tavoli per il rinnovo del CCNL di categoria, atto a definire nuovi modelli contrattuali che tengano conto non soltanto dei nuovi assetti organizzativi e gestionali ma anche dei relativi aspetti giuridici ed economici.
Il Vice SegretarioMassa ha, in particolare, fatto presente a Conte che la Confsal sta elaborando un nuovo modello lavorativo applicabile alla Scuola, che supera istituti non adeguati, quali il Telelavoro e il Lavoro Agile: aspetto sul quale la Confsal si è resa disponibile al confronto, con la certezza che un CCNL Scuola così innovativo e rispondente in pieno alle esigenze attuali potrebbe fungere da “contratto-pilota” anche per gli altri settori della P.A.
Il Premier Conte ha manifestato grande attenzione alle proposte della Confsal e pertanto è auspicabile che possano seguire atti concreti così come avvenne all’indomani dell’incontro del 5 maggio, a seguito del quale la normativa sulla Cassa Integrazione fu radicalmente cambiata in aderenza alla posizione espressa dalla Confsal stessa.