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Un successo il live social Confsal per il 50° anniversario dello Statuto dei lavoratori

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Margiotta: “La mission è attualizzare lo Statuto”

Lo Statuto dei lavoratori riesce ancora a garantire la tutela dei lavoratori? É la domanda da cui è partita la diretta social della Confsal, organizzata in occasione del 50º anniversario dell’approvazione dello Statuto dei lavoratori, coincisa con il 21º anniversario dell’uccisione del giuslavorista Massimo D’Antona. 

Il live, seguitissimo ed ampiamente commentato con le interazioni degli utenti web, ha ricevuto per l’occasione anche la testimonianza scritta del Premier Conte che ha spiegato come “la legge n. 300 del 20 maggio 1970 rappresenti ancora un punto di riferimento di assoluto rilievo in materia di diritto del lavoro, tanto sul piano delle condizioni di lavoro e dei rapporti fra datore di lavoro e lavoratore, quanto nel campo delle tutele sindacali”.

Il presidente del Consiglio – nella missiva arrivata in segreteria generale – ha sostenuto di apprezzare “il ruolo, l’impegno ed il senso di responsabilità della Confsal, nella consapevolezza che dalla comprensione e dalla collaborazione fra le parti sociali il nostro Paese saprà cogliere gli stimoli migliori per assicurare la ripresa dei livelli produttivi e occupazionali, dopo la crisi sanitaria che stiamo vivendo”.

Durante la diretta social, per l’occasione, si sono alternati nei loro interventi i segretari delle Federazioni di categoria ed anche quelli delle associazioni datoriali Cifa, Conflavoro Pmi e Sistema Impresa. Ampio spazio è stato dato anche all’analisi delle legge 300 del 70′ con Cesare Damiano ed il Prof. Paolo Pizzuti dell’Università degli Studi del Molise. Particolarmente centrale è stato quello del segretario generale. Per Angelo Raffaele Margiotta “lo Statuto dei lavoratori ci consegna un principio, quello della dignità del lavoro e del lavoratore. Un principio da cui tutto deve trarre origine, ma su cui abbiamo il compito di declinare diversi piani di tutele – ha detto -. Mi riferisco alle tutele  giuridiche, quale ad esempio il diritto ad un contratto, alle tutele di tipo salariale per il lavoro svolto ed anche un salario minimo. Ma non dobbiamo dimenticare la tutela alla sicurezza contro gli infortuni sul lavoro e quella della salubrità che, in questo periodo, è tornata di grande attualità vista l’emergenza sanitaria. Non possiamo dimenticare il diritto alla formazione continua, cioè il diritto del lavoratore ad arricchire le proprie competenze e capacità per adeguarsi a tutti i cambiamenti del mondo del lavoro”. 

Anche la tutela previdenziale ha affermato Margiotta, non è da trascurare: “il lavoratore ha diritto ad un pensione equa per il lavoro svolto per una vita”. Per il segretario generale occorre “dafe a lo Statuto, poiché quanto sostenuto non è formalizzato”.

“Lo Statuto oggi ci da una mission, perché si tratta comunque di una legge figlia del suo tempo ed oggi ci corre l’obbligo di cercare di attualizzarla attraverso gli strumenti normativi: per quanto ci riguarda soprattutto attraverso la contrattazione collettiva. Da mesi infatti siamo impegnati ad elaborare un nuovo modello di contrattazione collettiva, di qualità, per dare sostanza al principio della dignità sia attraverso le maggiori tutele, soprattutto in caso di licenziamento, ed anche rispetto alle manomissioni che sono state operate sull’art. 18″.

“Dobbiamo sforzarci di sviluppare – ha continuato Margiotta – un buon sistema di welfare previdenziale per dare al lavoratore un futuro dignitoso, perché con l’avvento del sistema contributivo, quando arriverà il momento della pensione per ciascuno, lo scostamento fra il reddito che si aveva il giorno prima con il salario e quello che si avrà il giorno dopo con la pensione, sarà eccessivo. Ovvero il 30 per cento in meno di quanto si percepiva ogni mese”.

La questione lavoro richiama altre questioni, come ad esempio il lavoro che non c’è e che bisogna creare. “La grande sfida resta comunque lo sviluppo e la crescita economica, perché senza questi difficilmente riusciremo a tutelare il benessere dei lavoratori”. Per il segretario generale “un sindacato moderno deve capire che il benessere dei lavoratori passa attraverso il benessere di un’azienda – e viceversa – e questo ci indirizza verso una congiunzione di obiettivi, una comunità di sforzi che si trasforma, quando occorre, in unione tra lavoratori ed imprenditori. In sostanza quello che idealmente abbiamo chiamato ‘Fronte del Lavoro’ per un grande piano di rilancio, per il rilancio dell’Italia e del suo sistema Paese”.

La Confsal ha già in programma altre dirette social che presto avrà il piacere di comunicare. Saranno il focus dei problemi del mondo del lavoro di oggi, che il sindacato autonomo per eccellenza, si propone di porre all’attenzione, analizzare, dibattere e risolvere.

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