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Stato-regioni, Confsal a Boccia: “la grande sfida è ora evitare la catastrofe economica e sociale”

Oggi si è tenuto, nell’ambito del Digital Debate “Rilanciare il Sistema Italia – Il nodo delle competenze Stato-Regioni” organizzato da Hdrà-Consenso e moderato da Giancarlo Loquenzi, un importante incontro tra la Confsal (Confederazione dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori), rappresentata dal Vice-Segretario Generale Lucia Massa, e il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

Nel rappresentare al Ministro le preoccupazioni della Confederazione circa il grande malessere economico e sociale che caratterizza una fase, quale quella attuale, molto delicata per il nostro Paese, Lucia Massa ha evidenziato che: “Il rilancio del Sistema Italia può avvenire solo se sarà intrapresa la grande sfida di far sì che la grave crisi sanitaria, che ci auguriamo sia superata, non sia seguita da una vera e propria catastrofe economica e, quindi, anche sociale. Il Sistema-Paese è al collasso e ora inizieremo purtroppo a contare i caduti, quelli economici”.

“Sono ancora tanti i nodi da sciogliere, i problemi da affrontare e da risolvere: i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Rilancio’, più che costituire un piano di misure strutturali per lo sviluppo del nostro sistema produttivo e del mercato del lavoro, si sono rivelati piani confinati all’emergenzialità e all’assistenzialità”.

“E se a questo aggiungiamo – i contrasti tra le Regioni e lo Stato, il quadro è veramente preoccupante in quanto– ha spiegato il Vice-Segretario Generale Massa usando una metafora – “mentre i medici si consultano, il paziente Italia muore. Assistere quindi a questa dicotomia Stato-Regioni è stucchevole, per non dire disarmante: le Regioni, tutte insieme, devono invece fare sistema, devono fare lo stesso gioco di squadra per far ripartire l’economia e rilanciare i livelli produttivi ed occupazionali”.

Arriveranno, e speriamo al più presto possibile, anche i finanziamenti europei del ‘Recovery Found’, che dovrebbero essere pari a 172 miliardi di euro e il cui saldo netto per l’Italia sarà pari a 120 perché ne dovrà restituire 50: un finanziamento ingente -afferma Massa- che dovrà essere utilizzato bene, in investimenti quindi per il sistema delle imprese e per il mercato del lavoro.

Come sindacato ci chiediamo: quanti e quali settori riusciranno a sopravvivere e quanti riusciranno a riprendersi? E per tutti quei settori che, prima dell’emergenza sanitaria e del conseguente lockdown erano già in crisi, quali misure strutturali è possibile pianificare? Come facciamo a far ripartire il Sud?”.

Prendiamo certamente atto delle misure emergenziali di sostegno al reddito dei lavoratori e quindi delle famiglie, ma è ora urgente sburocratizzare con l’erogazione rapida dei pagamenti degli ammortizzatori sociali, soprattutto quelli delle casse integrazione in deroga gestite dalle Regioni.

Mancano però -continua Massa- le misure a sostegno delle imprese e quindi delle aziende, soprattutto di quelle piccole, medie e micro, che rappresentano il 90% del sistema produttivo italiano. Le imprese hanno il bisogno urgente, di decontribuzione del costo del lavoro, di detassazione, di liquidità e pertanto di snellimento, di semplificazione e di velocità delle procedure e degli adempimenti burocratici richiesti per l’erogazione dei contributi, soprattutto di quelli a fondo a perduto.

Potrebbe sembrare strano – precisa Massa – l’interessamento alle imprese, alla loro crescita, da parte della Confsal che è un sindacato che rappresenta i lavoratori: ma non c’è nulla di strano perché oggi un sindacato che voglia ritenersi moderno deve capire che il benessere dei lavoratori passa per il benessere dell’azienda e viceversa. E la ripresa e il rilancio effettivo del nostro sistema economico richiede oggi, più che in passato, una grande comunione e condivisione di obiettivi e di sforzi congiunti tra lavoratori e imprenditori. Nella sua grande lungimiranza, il Segretario Generale Margiotta questo l’ha capito fin da subito ed è questo lo spirito che anima il “Fronte del Lavoro”, unito per un grande piano di rilancio dell’Italia.

“Come Confsal non potevamo che augurare al Ministro Boccia ancora buon lavoro, anche se, seppur con tutte le difficoltà del momento, occorre cambiare marcia nel rapporto e nella gestione tra governo centrale e Regioni e soprattutto – ha concluso il Vice-Segretario Generale Massa – nell’attenzione complessiva del mondo del lavoro, delle imprese e della sicurezza”.

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