Il quinto congresso nazionale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (SAPPE) ha confermato per acclamazione i componenti la segreteria generale uscente e ha dato loro un nuovo mandato per il quinquennio 2011-2015.
Donato Capece, 64 anni, alla guida del sindacato da vent’anni, e’ stato pertanto confermato segretario generale. Al suo fianco, come segretari generali aggiunti, Giovanni Battista De Blasis e Giovanni Battista Durante, Roberto Martinelli e Umberto Vitale.
Nell’esprimere soddisfazione, Capece ha sottolineato come il SAPPE, con la sua rappresentativita’ nazionale del 31%, creda ”in una Amministrazione penitenziaria che gradualmente applichi un razionale decentramento dell’organizzazione, consentendo il miglioramento di tutte le strutture territoriali che sono alla base della buona azione amministrativa”.
Necessario – secondo Capece – e’ anche rivedere il sistema repressivo per far fronte all’emergenza sovraffollamento: ”E’ giunta l’ora di ripensare la repressione penale mettendo da un lato i fatti ritenuti di un disvalore sociale di tale gravita’ da imporre una reazione dello Stato con la misura estrema che Š il carcere.
E dall’altro, anche mantenendo la rilevanza penale, indicare le condotte per le quali non Š necessario il carcere: una opzione di questo tipo – conclude il segretario generale del SAPPE – dovrebbe ridisegnare il sistema a partire dalle storture determinate dal doppio binario per i recidivi, dalle norme in materia di immigrazione e dalla individuazione delle risorse per affrontare il tema delle dipendenze e dei disturbi mentali fuori dal carcere”